Saturday, July 15, 2017

Lettera ad un’amica

Cara amica,
siamo qui a Polcanto e stiamo facendo lo stage di judo e ginnastica artistica. Ci dispiace che tu non sia potuta venire, non sai cosa ti perdi!
Oltre alla pratica dei due sport qui facciamo un sacco di cose.
La mattina una squadra si alza presto e prepara il pane per la giornata. Alle 8:00 scatta la sveglia ufficiale e, dopo un abbondante colazione si va sul tatami a fare l’attività.
Alle 11:00 ci fermiamo e consumiamo uno spuntino.
Dopo il dolce intermezzo ci dividiamo in tre gruppi e, a rotazione, facciamo un percorso ad ostacoli nel bosco, fabbrichiamo delle borse, puliamo la struttura e scriviamo un blog. All’una e un quarto mangiamo.
Subito dopo pranzo siamo di nuovo divisi in gruppi e, sempre a rotazione, facciamo origami, tiro con l’arco e gioco del Go.
A metà pomeriggio ci troviamo tutti insieme sul prato davanti alla casa per fare i giochi di squadra.
Dopo un’altra merenda (sembra che siamo sempre a mangiare…!) ci cambiamo e saliamo in materassina per un altro turno delle nostre attività principali.
Dopo cena torniamo sul tatami e facciamo attività varie che possono essere: cantare, vedere un film, ballare, raccontarsi storie o guardare le stelle.
E dopo queste intense giornate, cullati dal russare dei compagni, andiamo a dormire.
Devi sapere però che le giornate non sono tutte uguali: il mercoledì facciamo una passeggiata nel bosco fino a Monte Senario per la merenda mentre venerdì la passeggiata è molto più lunga ma arriviamo fino a Bivigliano alla piscina e ci facciamo un bagno.
Le giornate, come vedi, sono molto intense ma anche molto divertenti e spero che l’anno prossimo tu possa venire!
Un abbraccio dai tuoi amici.


Gim Ju

Beatrice U., SamueleB., Maria Letizia B., Maria Elisa C.



Domandeerisposte!

Abbiamo deciso di farci delle domande e di darci delle risposte!
1)     Come mai hai deciso di venire allo stage?
2)     Come ti trovi allo stage? Ti piace il cibo?
3)     Lo stage era come te lo aspettavi?
4)     Ritorneresti? Lo consiglieresti a qualcuno?

Cosimo:
1)     Perché è bello, si impara cose nuove e si sta con gli altri.
2)     Bene e il cibo è abbondante.
3)     No, me lo aspettavo più faticoso.
4)     Sì, tornerei perché si sta bene. Lo consiglierei a ragazzi poco sfaticati.

Sean:
1)     Perché è venuto mio fratello, gli è piaciuto, così ci sono venuto anche io.
2)     Mi trovo bene ed il cibo è buonissimo.
3)     No, me lo aspettavo più faticoso.
4)     Si, ci tornerei e mi porterei un amico.

Anna:
1)     Perché l’ho fatto l’anno scorso ma avevo il gesso… quindi sono tornata per farlo meglio!
2)     Mi trovo bene perché è molto accogliente. Il cibo mi piace e, anche se c’è qualcosa che non mi va la mangio lo stesso per far contento l’insegnante.
3)     Pensavo che ci fossero più persone, ma va bene lo stesso.
4)     Sì tornerei perché è bello e lo consiglierei alle persone che non sanno cosa fare d’estate… tipo me!
Sara:
1)     Perché non avevo niente da fare!
2)     Mi trovo bene perché non stiamo mai fermi; il cibo è buono e mangio tutto… perché è la regola!
3)     No, perché avevo visto solo la foto del volantino.
4)     Tornare non so perché è molto faticoso; lo sconsiglierei agli sfaticati!


I senza nome

Sara G., Sean F., Cosimo C., Anna C.



Intervista agli insegnanti

Domande fatte ad Alessio (insegnante di judo) e a Monica (insegnante di ginnastica artistica) durante lo stage estivo:

1)     Perche hai deciso di fare lo stage?
2)     Perché lo stage lo facciamo qui a polcanto?

Alessio:
1)     Ritengo che, per la formazione dell’essere umano, un periodo di pratica intensa sia molto utile.
2)     La tenuta Ferracci qui a Polcanto è un luogo ideale per questo tipo di attività. È un luogo piuttosto spartano che aiuta a non distrarsi e a mettere la massima attenzione su quello che facciamo.

Monica:
1)     Perché è una esperienza bellissima che permette di far stare insieme ginnaste e judoisti e di conoscere ragazzi e ragazze che frequentano altre palestre.
2)     Perché è un posto favoloso. Il bosco, ideale per il percorso Hebert, è ricco di ricci pungenti che rendono più ardui gli ostacoli naturali. Inoltre il tendone dove si pratica judo e ginnastica artistica è molto spazioso e permette di fare le due attività contemporaneamente.


I Senza Nome

Marta d. G., Giada V., Vittoria C., Emile D. C.



Semplicità complicate

Quest’anno, allo stage di judo e ginnastica artistica, abbiamo giocato ad un gioco da tavolo orientale di strategia che si chiama “Go”.
Alessio, l’insegnante che ci ha introdotto al gioco, ci ha spiegato la prima regola per catturare le pedine avversarie (che nel Go si chiamano Pietre).
Con questa regola abbiamo giocato ad un gioco introduttivo che si chiama “mangia-mangia” nel quale bisogna catturare più pietre avversarie possibili.
Ma nel gioco del Go catturare le pietre non è lo scopo principale! Per vincere bisogna conquistare più territorio dell’altro. Le strategie possibili a questo punto diventano praticamente infinite per cui, mentre la regola del “mangia-mangia” è semplice da imparare le partite di Go possono diventare molto complicate!


Midnight Florence
Emma B., Asia D., Cristiano G., Grazia C., Terence L.B.





Incomprensioni

Appena arrivati allo stage di judo e ginnastica artistica, durante la presentazione di tutte le attività che faremo, pensiamo di averne fraintesa una… l’hanno chiamata “percorso ebete” (o qualcosa del genere)!
Perché dovremmo fare un percorso per diventare più ebeti? Siamo molto curiosi di scoprire di cosa si tratta…

(il giorno dopo)

Ops! Ci siamo sbagliati! L’attività si chiama “Percorso Hebert”.
Il percorso Hebert è un percorso ad ostacoli nel bosco. Ad esempio dobbiamo arrampicarci su una liana, dobbiamo attraversare una ragnatela di corde aggrovigliate senza toccarle, superare, aggrappati ad una scala orizzontale, uno spazio senza cadere… ed altre prove di forza e abilità nel bosco!

Tutto questo per renderci di sicuro più abili… anche se qualcuno sembra proprio ebete!


Midnight Florence
Angelica L., Tancredi M., Giulia G., CaterinaP.



Sette giorni all’inferno

Era una notte di luna piena e un gruppo di genitori, stanchi della “compagnia” dei loro figli, abbandonano i ragazzi ad uno stage estivo di judo e ginnastica artistica. Quella che sembrava essere una tranquilla vacanza in campagna si stava per trasformare in un vero inferno.
I ragazzi la notte venivano rinchiusi in stanze anguste simili a prigioni in cui il puzzo di piedi regnava sovrano, gli armadietti erano pieni di ragni e le finestre erano infestate dalle vespe. Durante la notte il breve e scomodo sonno veniva interrotto dai terribili grugniti dei cinghiali assetati di sangue.
All’alba i ragazzi venivano svegliati dalle grida dei poveri sfortunati costretti a svegliarsi prima per fare il pane.
Dopo troppo breve e scarsa colazione cominciavano le torture in materassina dove i perfidi insegnanti scaricavano su di noi le loro ire. Prima di pranzo eravamo costretti a superare un percorso a ostacoli mortale perseguitati da una strega nel bosco, costretti a lavorare chini in un buio reparto di tessitura oppure obbligati a scrivere per ore.
Dopo pranzo non andava certo meglio… costretti dagli insegnanti a spostare pesanti pietre per gioco o inseguiti con arco e frecce!
Successivamente un’ora di torture sotto il sole prima di ritornare alle sofferenze inflitte sulla materassina.

Dopo una breve ed insoddisfacente cena cominciavano le torture psicologiche con racconti del terrore… tutto questo per sette giorni d’inferno!

Gim Ju
Vadim D., Fatima F., Giulia G., Guido C., Ilaria G.



Friday, July 7, 2017

Il mostro a Polcanto!

Una notte, durante lo stage estivo di judo e ginnastica artistica si sentono dei forti e paurosi rumori. Dopo un momento di paura ci affacciamo alla finestra e vediamo un cinghiale, un cavallo, un grifone, una pecora e una mucca.
Scendiamo a vedere cosa è successo e ci accorgiamo che siamo rimasti solo noi. Gli animali, attraverso il pensiero, ci dicono che i nostri compagni e gli insegnanti sono stati rapiti dal mostro scheletro Whiper. Subito ci armiamo di arco e frecce di legno e gli animali ci accompagnano al portale tridimensionale nascosto nell’albero cavo.
Una volta attraversato il portale ci troviamo davanti il mostro che tiene prigionieri i nostri amici.
Grazie all’aiuto dei nostri animali magici e ala nostra bella mira sconfiggiamo il mostro e riportiamo, sani e salvi, i nostri amici e gli insegnanti a Polcanto!

I lupi dei ghiacci
Vittorio V., Silvia O., Luigi T., Caterina B., Leon M.




Un giorno allo stage


Allo stage estivo le attività principali sono il judo e ginnastica artistica… ma non facciamo solo quello!
Cominciamo dalla mattina. Ogni giorno c’è una squadra di servizio che, oltre ad apparecchiare e servire ai tavoli, la mattina si alza un ora prima degli altri per fare il pane. Quando gli altri si svegliano facciamo colazione tutti insieme e poi sul tatami!
Dopo due ore di pratica intensa ci dividiamo in tre gruppi che fanno attività diverse a rotazione: percorso Hebert, realizzazione di una borsa personale, pulizie e blog.
Dopo pranzo ci sono altre attività a girare: gioco del Go, origami e tiro con l’arco.
A metà pomeriggio facciamo un grande gioco tutti insieme sul prato davanti alla casa.
L’ultima parte del pomeriggio siamo di nuovo sul tatami a fare le nostre attività preferite.
Dopo Cena ci riuniamo a fare attività varie come guardare un film, ascoltare storie mitologiche o cantare.
Questa è la descrizione di una giornata tipica… ma ci sono anche delle eccezioni!
A volte facciamo una passeggiata nel bosco e andiamo a Monte Senario a fare merenda oppure in piscina a Bivigliano!

I magici cinque
Matteo M., Orlando B., Yassin R., Giada M., GretaG.




Programma tecnico di Judo e ginnastica artistica allo stage estivo

Abbiamo intervistato Monica ed Elena sul programma di ginnastica artistica e di judo di quest’anno (2017) allo stage.

- Monica (ginnastica artistica): gli obiettivi della settimana sono il miglioramento della mobilità articolare (per arrivare a fare meglio la staccata ed il ponte) e rafforzamento della tenuta e della spinta delle braccia (per migliorare le verticali, ruote, rovesciate, rondate e flick). Approfondiremo anche lo studio di vari attrezzi: trave, parallele, volteggio e corpo libero anche in maniera individuale per superare le nostre difficoltà.

- Elena (judo): per la tecnica in piedi approfondiremo due tecniche (o-soto-gari e tai otoshi) eseguite sia a destra che a sinistra, sia da fermo che in movimento. Per la lotta a terra vedremo vari modi per arrivare in immobilizzazione e come cambiare da una immobilizzazione all’altra.

Gli invincibili

Paolo Domenico B., Pietro G., Vittoria B., Sophia B.


Il percorso Hebert

Una delle attività dello stage estivo di judo e ginnastica artistica di quest’anno è stata il “percorso Hebert”. Questo percorso prende il nome dal sig. Hebert, un militare che creò un metodo di allenamento sfruttando gli ostacoli naturali.
Il nostro percorso è formato da 13 stazioni.
1. Scala orizzontale: una scala a pioli, sospesa in orizzontale tra un albero ed una pila di pancali, che noi dobbiamo attraversare attaccati con le mani ai pioli… senza cadere!
2. Sopra-sotto: ci sono una serie di ostacoli da superare passandoci sopra o sotto a seconda dell’altezza.
3. Liana: dobbiamo attraversare, attaccati ad una corda, il maggior spazio possibile.
4. Scudo di Ercole: dobbiamo cercare di colpire con un sasso un pezzo di metallo posto a distanza. Abbiamo tre tentativi.
5. Ragnatela: a terra ci sono dei paletti con dei fili legati a formare una ragnatela noi dobbiamo attraversarli senza toccare i fili.
6. La corda bianca: una corda legata ad un ramo sulla quale ci dobbiamo arrampicare.
7. Staccionata 1: una staccionata bassa da scavalcare.
8. Fessura: c’è un albero cavo e noi ci dobbiamo passare dentro.
9. Staccionata 2: una staccionata alta da scavalcare.
10. Corda di equilibrio (slackline): passaggio in equilibrio su una corda.
11. Tronco di equilibrio: passaggio in equilibrio su un tronco a terra.
12. Slalom: passaggio a zig-zag tra cinque ostacoli.
13. Corsa con il peso: corsa, in salita, portando un ciocco di legno.
Per fare tutto il percorso ci vogliono circa tre minuti e mezzo e, se uno sbaglia qualcosa, ci sono delle penalità!

Fragole Preziose
Gemma C., Carolina O., Alberto R., Niccolò A., Orlando P.



Go to the stage!

Quest’anno allo stage estivo di judo e ginnastica artistica abbiamo imparato a giocare a “Go”, un antico gioco orientale di strategia.
Il Go è un gioco da tavolo per due persone che mettono le pedine (che nel Go si chiamano pietre) sulla scacchiera (goban) formata da tante linee orizzontali e verticali che formano degli incroci. Su questi incroci si depositano le pietre. Le pietre sono bianche e nere e il nero inizia.
Per vincere la partita uno dei due giocatori deve circondare, con le proprie pietre, più territorio dell’altro (il territorio è lo spazio vuoto circondato dalle pietre di colore uguale).
Per imparare a giocare abbiamo fatto un gioco che si chiama “mangia-mangia” in cui, per catturare una pietra avversaria va circondata con le proprie.

I lupi del giorno
Emilio A., Pietro B., Sara T., Lucilla P., Eleonora F.



Perché fare lo stage estivo?

Ci piacerebbe sapere dai maestri perché hanno pensato di fare questo stage estivo. Abbiamo quindi fatto alla maestra Monica (ginnastica artistica) e alla maestra Elena (judo) queste domande:

1) Quanti stage estivi hai fatto (come insegnante)?
- Monica: ho partecipato a 15 stage estivi.
- Elena: questo è il 21° anno che mi occupo degli stage estivi per bambini e ragazzi.

2) Da bambina hai mai fatto lo stage estivo?
- Monica: no, non ho fatto stage da bambina.
- Elena: no, quando ero bambina non ho mai partecipato a stage estivi.

3) Pensi che sia utile lo stage estivo? E perché?
- Monica: Serve tantissimo per diventare autonomi e per conoscere altri bambini.
- Elena: Penso che sia utilissimo per i bambini e gli adulti ed insegna la collaborazione e per chi ama il judo e la ginnastica artistica è un momento di studio intenso.

007
Cosimo M., Gherardo B., Chiara O., Giada E.