Saturday, July 12, 2014
Thursday, July 10, 2014
La terrificante foresta di Hebert
Era una notte buia e tempestosa. I fulmini folgoravano le
maestose querce. Per noi, ragazzi e ragazze dei Kabana Fluo, la strada era
smarrita. L’unica soluzione per tornare a casa sani e salvi era attraversare la
terrificante foresta di Hebert. Un grande lago pieno zeppo di piranha ci bloccava
la strada. L’unico modo per attraversarlo era camminare su di un ponte
maltenuto, mezzo marcio e barcollante. Per fortuna, nonostante molti attimi di
panico, riuscimmo ad attraversarlo. Dopo trovammo un cratere di vulcano che
potevamo superare solo appendendoci a una liana. La superammo tutti, ma ci fu
qualche inconveniente. A due di noi caddero gli occhiali e, quindi,
continuarono avendo grossi problemi di vista. Proseguendo si ergeva davanti a
noi una immensa e robusta porta. Decifrando un enigma, scoprimmo che per
aprirla bisognava colpire con dei sassi tre pilasti a molti metri di distanza.
Per fortuna non fallimmo e la porta si aprì per un attimo, tanto che ci
passammo tutti molto velocemente ma uno di noi rimase un po’ incastrato e
riuscì a liberarsi a fatica. Camminammo ancora per molti chilometri. Una densa
nebbia ci avvolgeva. Iniziammo a sentire dei sinistri rumori metallici che
provenivano dallo sfregarsi di affilate asce oscillanti. Tutti riuscirono ad
attraversarle schivandole con agilità, tranne il più maldestro che ci rimise un
po’ di capelli e guadagnò una bella rapa, adatta alla stagione. Dopo una lunga
camminata trovammo due giganteschi tronchi che dovevamo scavalcare. Tutti
salvi, tranne una storta alla caviglia e due graffi al naso. Ormai la nebbia
era svanita e la foresta iniziava a diradarsi. Cominciammo a correre lungo la
discesa, inseguiti dal un grande sasso rotolante fino a che non iniziò la
salita e questo si fermò. All’orizzonte finalmente scorgemmo la nostra casa e
entro sera la raggiungemmo tutti, non proprio sani, ma salvi.
I kabana fluo
Lo stage estivo (un tentativo di articolo)
Buonasera a tutti! Noi siamo il gruppo dei “The Divergents”
e cercheremo di descrivervi lo stage estivo di Judo e Ginnastica artistica.
Inizieremo dal racconto della nostra giornata tipo. Ogni mattina ci svegliamo
alle 8:00 in punto (troppo presto!), ma il gruppo che deve fare il pane si
sveglia addirittura alle 7:00! Subito dopo colazione, iniziamo le varie
attività fisiche. Ora il parere di alcuni di noi:
“Ho deciso di partecipare a questo stage perché è un buon
modo per approfondire le tecniche di Judo, socializzare e praticare Judo con
altri ragazzi e ragazze di altre palestre che non conosco. Inoltre perché è
bello fare Judo all’aria aperta!” (Lemissà)
La giornata prosegue con varie attività all’aria aperta
(percorso Hebert, costruzione e salto della corda o scrittura del blog e
pulizia della struttura) il tutto accompagnato da un rinfrescante venticello e,
a volte, qualche bufera o uragano. Appena finite le attività si pranza (era
l’ora!). Dopo pranzo riprendiamo con altre attività (tiro con l’arco, gioco del
Go, giochi di memoria).
“Io penso che attività siano divertenti ed educative. Tra
queste, quella che preferisco è il gioco del Go” (Giulio).
Concluse le attività pomeridiane con il gioco motorio, ci
rechiamo nuovamente sul tatami a fare le rispettive attività fisiche (che
fatica!). Dopo l’allenamento, stanchi e affamati, finalmente si mangia!
“Il cibo non è male, ma anche quando c’è qualcosa che non ci piace, ci
impegnavo a farlo sparire comunque dal piatto (in un modo o nell’altro)”
(Elena).
Appena finita la cena, ci rechiamo in materassina dove
facciamo delle attività divertenti come i bans, i canti di gruppo, l’ascolto
delle storie e l’osservazione delle costellazioni.
“A me le attività serali mi piacciono un sacco, ma quella
che preferisco è quando la maestra Monica ci racconta delle storie” (Nicholas).
Finite tutte le attività, tutti a nanna (zzzzzz…).
“Quando si va a dormire, ci si infila nel letto e,
nonostante la stanchezza, si chiacchera fino a quando uno dei grandi non ci
dice che è veramente troppo tardi e dobbiamo dormire” (Giulia).
The divergents
Judo e Ginnastica Artistica
In questo stage estivo facciamo ogni giorno 4 ore di
attività specifica (Judo per i judoisti, Ginnastica Artistica per le ginnaste),
due al mattino e due al pomeriggio.
Nella prima mezz’ora i judoisti e le ginnaste fanno assieme preparazione
fisica e stretching. Lo stretching spesso si svolge a coppie, per questa
ragione, contrariamente a quanto potete pensare, non risulta un’attività molto
piacevole per i non molto sciolti
judoisti che vengono sadicamente torturati dalle molto più sciolte
ginnaste. Dopo questa prima fase i due gruppi si dividono per dedicarsi alle
loro rispettive discipline.
A Judo, studiamo una nuova tecnica per ogni lezione. Per
adesso siamo a quattro nuove tecniche. Le nostre lezioni comprendono
combattimento in piedi e a terra, cadute e approfondimento di tecniche, sul
posto e in movimento. Di solito l’ultima mezz’ora la passiamo a fare randori,
un esercizio in cui con un compagno possiamo applicare tutte le tecniche che conosciamo
liberamente, sempre avendo cura di controllarci bene in modo da non farci male.
A Ginnastica Artistica la mattina facciamo le sospensioni e
il corpo libero che comprende: rovesciata indietro, rovesciata avanti, la
ribaltata, il salto mortale e altre tecniche. Il pomeriggio facciamo le ruote e
le verticali sulla trave e, nell’ultima ora, il volteggio.
I Sapessi
Nuovi traguardi e nuove amicizie
In questi giorni stiamo facendo tante attività. Oltre al
Judo e alla Ginnastica Artistica, abbiamo costruito una corda da salto e imparato
a saltarla abilmente, facendo anche dei trick particolari, abbiamo imparato a
superare gli ostacoli del percorso Hebert, abbiamo giocato a Go, abbiamo fatto
dei giochi motori di gruppo, abbiamo cantato insieme, abbiamo fatto dei giochi
per allenare la memoria, abbiamo tirato con l’arco, e stiamo scrivendo anche
questo blog. Sicuramente queste attività ci rendono molto stanchi, ma le
soddisfazioni non sono mancate. In particolare le ginnaste sono riuscite a
raggiungere nuovi traguardi, superando ostacoli sempre più difficili. Per
esempio hanno iniziato a usare la trave alta. Anche i judoisti sono felici
delle nuove quattro tecniche che fino ad ora hanno studiato. Nei prossimi
giorni continueremo con tutte queste attività e ne faremo anche altre come:
guardare le costellazioni, fare il trekking, andare in piscina, passare un
notte in tenda. Non possiamo dire di non essere impegati…
Sul tatami siamo divisi: i judoisti sulla parte blu e le
ginnaste su quella verde. Nonostante siamo divisi dal fare due diverse
discipline, ci siamo accorti che siamo uniti da un sacco di momenti di felicità
e stanchezza. Un po’ come due mondi diversi, ma sempre uniti. Con il passare
dei giorni ci siamo conosciuti meglio e ci siamo resi conto di aver incontrato degli amici
davvero speciali.
Le tigri bianche
La battaglia dell'isola di Goban
C’era una volta l’isola di Goban, abitata dagli abitanti di
due tribù che da tempo immemorabile si scontravano per spartirsi il territorio.
Le due tribù si chiamavano Shiro e Kuro. I guerrieri della prima indossavano
un’armatura completamente bianca, mentre quelli della seconda ne indossavano
una completamente nera. Il loro obbiettivo era il medesimo: cercare di
conquistare maggior territorio possibile. Non cercavano necessariamente il
combattimento, ma, a volte era inevitabile di che si scontrassero. In queste
occasioni anche la loro tecnica di combattimento era simile: circondare il
nemico per annientarlo.
I Kuro iniziarono la colonizzazione dell’isola partendo a un
lembo di terra al suo angolo. Cercarono subito di distribuirsi in una
formazione definita “due occhi” perché veramente inattaccabile. Gli Shiro a
loro volta cercarono di conquistare un angolo perché più facile da difendere
dal momento che ha solo due lati esposti agli attacchi. I rispettivi territori
si espansero fino a che inevitabilmente le due fazioni non si scontrarono e, in
quel momento, iniziò il combattimento. Un gruppo di Shiro, molto coraggiosi, si
inoltrarono nel territorio dei Kuro cercando di applicare la tattica dei “due
occhi”. Gli Shiro fallirono nell’impresa e rimasero prigionieri nel territorio
circondato dai Kuro. Dopo un lungo periodo caratterizzato prima da aspri
combattimento e poi da trattative che stabilirono i confini definitivi dei due
nascenti stati, sull’isola di Goban regnò finalmente la pace e Kuro e Shiro
iniziarono a vivere un sereno rapporto di vicinato.
I Metallici
Punti di vista...
Cosa pensano le
ginnaste del Judo?
Durante le nostre lezioni non abbiamo molto modo di guardare
perché siamo concentrate sui nostri esercizi, ma quel poco che abbiamo
sbirciato ci è bastato per dire che i judoista in confronto a noi sono molto
goffi quando fanno la ruota e la verticale o altri esercizi che a noi vengono
del tutto naturali... D’altra parte anche loro sanno combinare qualcosina,
perché noi pensiamo che si facciano male quando sbattono sul tatami, ma invece
si rialzano sempre tranquilli e sereni. Quindi, quanto meno, sanno cadere! Sul tatami, durante i loro esercizi, sono molto seri e
concentrati, ma quando escono spesso diventano sciocchini.
Cosa pensano i
judoisti della Ginnastica Artistica?
Davanti a certi
esercizi, rimaniamo colpiti dalla loro flessibilità delle ginnaste. Troviamo molto
eleganti i loro movimenti, ma quando sbagliano fanno dei capitomboli molto
divertenti. Gli esercizi che fanno ci sembrano molto diversi dalle gare che
siamo abituati a vedere in televisione. Durante l’allenamento provano molte
volte diversi movimenti che messi in sequenza formeranno una coreografia
completa. I movimenti che fanno durante la fase di volteggio ricordano il
parkour.
Ovviamente ognuno dei due gruppi non condivide il parere
dell’altro.
Red fox
Sunday, July 6, 2014
Finita la prima settimana, oggi siamo partiti con
la seconda, dedicata ai ragazzi e alle ragazze delle medie.
Ecco i gruppi con i nomi che si sono dati stasera:
- I sapessi: Giulia S., Silvia, Mattia, Leonardo, Gabriel, Giordano
- Kabana fluo: Sophia, Margherita, Susanna, Nicolò, Matteo, Lucas
- The divergent: Carlotta, Giulia C., Lemissà, Nicholas, Giulio, Elena
- Le tigri bianche: Ginevra, Maria Elisa, Nhat, Lorenzo M., Ludovica
- Red fox: Alessia, Irene, Lorenzo C., Giacomo, Fabio, Edoardo
- I metallici: Chiara, Akio, Lapo, Michele, Franceasco, Gea
I gruppi faranno a rotazione le attività non
specifiche, ossia tutte le attività che non sono Judo o Ginnastica Artistica.
Tra queste ci sarà anche la scrittura di questo blog/diario, i cui post saranno
firmati con i nomi dei gruppi.
Thursday, July 3, 2014
Ginnastica Artistica e Judo
Quando facciamo Ginnastica Artistica e Judo ci dividiamo il
tatami sotto il grande tendone a metà. Nella parte blu ci stanno i judoisti e
le judoiste e in quella verde ci stanno le ginnaste e il ginnasta Leon. A
Ginnastica artistica in questa settimana abbiamo studiato: la verticale, la
ruota sulla trave, la rovesciata avanti e indietro, la ruota saltata, il ponte,
la verticale sulla trave, la capovolta indietro, il galoppo laterale, gli
slanci, il pennello, il passaggio in verticale, tanti faticosissimi addominali
e tante altre cose. La staccata è molto facile, mentre la ruota saltata è molto
difficile. A Judo abbiamo ripassato le
cadute (indietro, laterale e avanti) in tanti modi nuovi e diversi. Poi abbiamo
studiato tante tecniche di proiezione: ippon seoi nage, o uchi gari, ko uchi
gari, de ashi barai e uki goshi. Le abbiamo provate a fare tutte in movimento.
La tecnica più facile per il nostro gruppo è stata de ashi barai, però per
qualcuno è una tecnica nuova e quindi ha qualche difficoltà. È bello fare Judo
e Ginnastica Artistica all’aria aperta, nonostante ci siano i moscerini che
ogni tanto ci distraggono.
I lupi dorati
Fare il pane
Un gruppo diverso ogni giorno fa il pane. Il gruppo che fa
il pane si sveglia alle 7, un’ora prima di tutti gli altri, e ancora un po’
addormentati scendono dalle camere per andare fuori e fare il pane sul
tavolone. Per fare il pane sono necessari i seguenti ingredienti: acqua
tiepida, sale, lievito, farina. Questi vanno impastati insieme. Dopo facciamo
una forma che sembra un fazzoletto piegato. Dopo lo si fa lievitare sotto un
telo e lo si mette in forno. Il pane lo mangiamo insieme a tutti gli altri a
pranzo e a cena. Il nostro pane è piaciuto a tutti. Rispetto a quello che si
compra al forno è molto più morbido e ha la crosta più croccante. Buon
appetito!
I fantastici 6
Le serate allo stage
La sera allo stage facciamo sempre cose diverse. Ieri sera
la maestra Elena suonava la chitarra e abbiamo cantato tutti insieme tante
canzoni come: “I due liocorni”, “Hanno ucciso l’uomo ragno”, “La casa” e “La
bella tartaruga”. Dopo abbiamo fatto un ballo di gruppo tutti insieme. La sera
prima la maestra Monica ci aveva letto due storie: una su Marco Polo e l’altra
sull’indiano Sequoia. La prima parlava di come Marco Polo si fosse salvato da
una cattura, la seconda parlava di come l’indiano Sequoia avesse insegnato a
usare le “foglie parlanti” (la scrittura) alla tribù dei cherokee. Un’altra
sera abbiamo guardato un cartone animato. Le prossime sere guarderemo le stelle
e la maestra Monica ci parlerà delle costellazioni e faremo un falò.
La carica dei 105
Il trekking a Monte Senario
Ieri siamo andati a fare il trekking fino al monastero di
Monte Senario. Ci hanno accompagnato Aaron, Jacopo, Debora, Elena e Cristina. L’andata,
tutta in salita, è stata molto faticosa, ma, una volta arrivati, abbiamo preso
un buon gelato. Alla Silvia e all’Anna faceva impressione come Leon mangiava il
ghiacciolo: non leccandolo, ma dandogli i morsi. La vista panoramica dal
monastero è bellissima, si vede tutta la vallata. Prima di ripartire abbiamo
anche visto le galline e la grande croce che si vede perfino dalla tenuta dello
stage. Scendendo abbiamo visto una impronta di lupo gigantesca, chissà come era
grande!? Abbiamo visto anche molti funghi
bianchi, molto probabilmente velenosi. La discesa è stata molto meno faticosa
della salita e più veloce. Arrivati alla tenuta dello stage le femmine sono
andate a fare la doccia e i maschi a giocare a Go. Dopo abbiamo fatto a cambio.
Alla fine eravamo tutti stanchi e puliti, pronti per la cena.
I D’Alton
Hikaru no go
Hikaru no go è un cartone animato giapponese tratto da un
fumetto e trasmesso per la prima volta in Giappone alla fine degli anni ‘90. In
Italia non è mai stato trasmesso in tv. Il protagonista è un bambino di nome
Hikaru che inizia a giocare a Go perché ritrova nella soffitta del nonno una
goban (scacchiera) una scacchiera posseduta da uno spirito. Era lo spirito del
maestro di Go dell’imperatore del Giappone che rimase intrappolato nella goban
dopo aver perduto una partita a causa di un inganno del suo avversario. Lo
spirito inizia a perseguitare Hikaru e lo obbliga a giocare per cercare sempre
la mossa perfetta: quella che risolve la partita. Un po’ alla volta Hikaru
stesso si appassiona al gioco, divenendo molto bravo e vincendo vari tornei.
Le magie della natura
Una giornata allo stage
La giornata dello stage è molto impegnativa e piena di
attività divertenti. Ogni mattina un gruppo a turno si sveglia alle 7 per fare
il pane per il pranzo e la cena. Tutti gli altri si svegliano alle 8. Dopo
esserci vestiti, scendiamo a fare colazione. Poi risaliamo in camera a lavarci
i denti e a cambiarci per fare Judo o Ginnastica Artistica fino alle 11. Dopo,
ogni due gruppi a girare fanno il
percorso Hebert, la costruzione e il salto della corda e un po’ di pulizie. Poi
si mangia! Non si sa mai cosa ci aspetta per il menù. Dopo esserci lavati i denti,
ogni due gruppi a girare giocano a go, scrivono questo blog e tirano con l’arco.
Verso le 4 tutti i gruppi si riuniscono e facciamo un gioco di gruppo. Dopo
aver fatto merenda, facciamo due ore di Judo o di Ginnastica Artistica. Quando
facciamo i due trekking, uno fino a Monte Senario, l’altro fino per andare a
fare il bagno in piscina, le giornate sono diverse. Alle 8 comunque ceniamo e
dopo cena si fanno sempre attività diverse fino alle 10. Ci laviamo i denti e
andiamo a dormire, buonanotte!
I lupi bianchi
Wednesday, July 2, 2014
Il Go
Le magie della natura
Nostalgia
Siamo allo stage di Judo e Ginnastica Artistica e qualche
bambino e bambina nei primi due giorni di lontananza dai genitori e da casa ha
sofferto un po’ di nostalgia. Il momento in cui la nostalgia si fa sentire di
più è prima di cena. Poi passa, sia per l’attività che facciamo dopo cena (ieri
sera abbiamo sentito le storie raccontate dalla maestra Monica su Marco Polo e
l’indiano Sequoia) che per il conforto che ci viene dato dai maestri. La
maestra Monica e la maestra Debora sono ormai delle specialiste nel consolare i
bambini a cui manca casa. Avere nostalgia è normale e superarla è un po’ difficile,
ma una volta superata si diventa più grandi e forti.
I lupi bianchi
Giochi motori: guardie e ladri
Martedì pomeriggio nel pratone abbiamo giocato a guardie e
ladri con la maestra Monica e la maestra Debora. Eravamo divisi in due squadre.
La squadra dei ladri doveva portare i bigliettini con sopra scritti degli
oggetti preziosi alla Monica che era la super ladrona, senza farsi prendere
dalla squadra delle guardie e dalla Debora che era la super guardiana. Poi
venivano cambiati i ruoli: le guardie diventavano ladri e viceversa. Quando
abbiamo giocato contro i D’Alton abbiamo vinto 25 a 21.
La carica
dei 105
La costruzione e il salto della corda
Per costruire la corda da salto siamo andati nel fienile. Il
maestro Alessio e il maestro Jacopo ci hanno aiutato. Avevamo i manici di legno
e il filo di metallo rivestito in plastica, quello per stendere i panni ad
asciugare. Abbiamo misurato il filo
reggendolo con una mano sotto l’ascella, facendolo passare sotto i piedi e
tagliandolo all’altezza dell’altra ascella. Poi abbiamo svitato i manici,
infilato il filo dentro e lo abbiamo
bloccato piegando delle rondelle. Per piegare le rondelle, Alessio usava
una piccola morsa che però si è rotta. È stata sostituita con delle pinze.
Abbiamo poi chiuso i manici e la nostra corda era quasi pronta. Mancava solo
che la maestra Elena scrivesse sopra i manici con il pirografo il nostro nome e
un simbolo a nostra scelta. Alla fine abbiamo provato a saltarla: la corda
funzionava bene, ma non tutti riuscivano a saltarla. Nei prossimi giorni
impareremo a farlo meglio.
I D’Alton
Il percorso Hebert
Il percorso Hebert è stato costruito dentro il bosco dal
maestro Aaron. È un percorso composto da tanti ostacoli diversi tra loro. Il
primo è una scala appesa orizzontalmente tra due alberi che dobbiamo percorrere
appesi con la mani cercando di non cadere. La seconda prova è composta da due
corde parallele appese una sopra all’altra tra due alberi. Dobbiamo camminare
sopra quella più bassa reggendoci con le mani a quella più alta cercando di non
cadere. Nella terza stazione dobbiamo superare un fiume immaginario prendendo
la rincorsa e appendendoci a una liana. Nella quarta prova dobbiamo cercare di
fare canestro tirando dei sassi dentro un bidone; per adesso nessuno ce l’ha
fatta. La quinta prova consiste nel fare un passaggio alla marinanara…
I fantastici 6
Il tiro con l’arco
Il tiro con l’arco l’abbiamo fatto all’ombra di un grande
albero. Il maestro Alberto ci ha insegnato la giusta posizione per tirare con
l’arco. La freccia va messa in modo che le alette non tocchino l’arco dopo
essere stata scagliata. La posizione giusta per tirare con l’arco è stare di
lato con le gambe aperte, stendere il braccio che regge l’arco e piegare quello
che tira la corda con il gomito all’altezza dell’orecchio. La corda va tirata
con due dita, una sopra e una sotto alla freccia. Bisogna mirare il bersaglio e
lasciare la corda. Per togliere le frecce dal bersaglio (quando lo prendiamo),
bisogna mettere la mano vicina alla freccia e tirarla svitandola, almeno fa
meno resistenza. Anche se il bersaglio non è molto lontano, qualcuno di noi a
volte tira troppo piano e non ci arriva nemmeno. Altri invece arrivano quasi
oltre la staccionata.
I lupi dorati
Monday, June 30, 2014
I gruppi della prima settimana
Ecco i gruppi della prima settimana con i nomi che si sono dati:
- I lupi dorati: Veronica, Airi, Ippolito, Giorgio L., Marco, Manuel
- I fantastici 6: Giorgia, Carlo, Angelo, Bianca, Giorgio C., Alice
- I D’Alton: Annie, Silvia, Leon, Emma, Cosimo, Emanuele
- La carica dei 105: Samuele, Marta D.G., Vittoria, Dario, Lucrezia, Sara
- Le magie della natura: Cristiano, Teresa, Flavia, Pablo, Maxim, Marta R.
- I lupi bianchi: Francesco, Pietro, Carolina, Alessia, Oscar, Tancredi
I gruppi faranno a rotazione le attività non specifiche, ossia tutte le attività che non sono Judo o Ginnastica Artistica. Tra queste ci sarà anche la scrittura di questo blog/diario, i cui post saranno firmati con i nomi dei gruppi.
Dopo una notte di temporale, la nebbia se ne va e torna il sole.
Jacopo
Saturday, June 28, 2014
Pronti, attenti...
E' tutto pronto per lo stage estivo del gruppo di Judo Educazione e Ginnastica artistica di Firenze. Inizieremo domani con la prima settimana dedicata ai bambini e alle bambine delle elementari. La settimana successiva sarà dedicata ai ragazzi e alle ragazze delle medie e l'ultima ai ragazzi e alle ragazze delle superiori e agli adulti.
Questo blog sarà una sorta di diario scritto dai partecipanti delle prime due settimane. Conterrà il racconto delle giornate, le impressioni, gli aneddotti e, perchè no, anche eventuali storie che saranno inventate a partire dagli eventi quotidiani.
I ragazzi saranno divisi in gruppi, ogni gruppo avrà un nome assegnato dagli stessi componenti. Nel prossimo post, sarà possibile vedere i nominativi dei componenti di ogni gruppo. I post successevi saranno scritti colletivamente da ogni singolo gruppo e, quindi, firmati col rispettivo nome del gruppo.
Questo blog sarà una sorta di diario scritto dai partecipanti delle prime due settimane. Conterrà il racconto delle giornate, le impressioni, gli aneddotti e, perchè no, anche eventuali storie che saranno inventate a partire dagli eventi quotidiani.
I ragazzi saranno divisi in gruppi, ogni gruppo avrà un nome assegnato dagli stessi componenti. Nel prossimo post, sarà possibile vedere i nominativi dei componenti di ogni gruppo. I post successevi saranno scritti colletivamente da ogni singolo gruppo e, quindi, firmati col rispettivo nome del gruppo.
Jacopo
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